Breve storia del Santuario dei Cetacei del Mar Ligure

1978-1985 - Il "Progetto Cetacei"

Il primo progetto di monitoraggio a livello nazionale, denominato "Progetto Cetacei", viene coordinato dal Dr. Antonio Di Natale, con la partecipazione dell'Istituto di Zoologia dell'Università di Messina, dei Musei Civici di Storia Naturale di Milano e di Venezia, dello Stato Maggiore della Marina Militare ed il WWF-Italia.

1989-1991 - Il "Progetto Pelagos"

L’Istituto Tethys propone il "Progetto Pelagos", per la creazione di una Riserva della Biosfera nel bacino Corso-Liguro-Provenzale, che mostra la più alta concentrazione di cetacei tra tutti i mari italiani e probabilmente rappresenta l’area faunisticamente più ricca dell’intero Mediterraneo. Nel bacino si trova inoltre il principale sito di alimentazione per la balenottera comune in Mediterraneo.

1993 - Primo passo ufficiale

Il giorno 22 marzo i rappresentanti dei Ministeri dell'Ambiente di Francia e Italia e il Ministro di Stato del Principato di Monaco firmano a Bruxelles una Dichiarazione relativa all'istituzione di un Santuario Internazionale dei Cetacei del Mar Ligure.

1998 - La nuova riserva marina

È approvato, in Commissione Ambiente della Camera dei Deputati, un emendamento al disegno di legge governativo "Nuovi interventi in campo ambientale" approvato dal Consiglio dei Ministri il 25 Marzo 1998, con il quale si individua la nuova riserva marina Alto Mar Tirreno/Mar Ligure con l'obiettivo della massima tutela dei cetacei. L'emendamento prevede, da parte del Ministero dell'Ambiente, la promozione di opportune iniziative a livello comunitario ed internazionale per estendere l'area protetta marina alle acque territoriali dei Paesi esteri confinanti ed alle acque internazionali.

1999 - Il Santuario diventa realtà

Il 25 novembre i Ministri si sono incontrati a Roma per firmare l’accordo definitivo che sancisce l’istituzione del Santuario. L’area di circa 100.000 Km2 comprende le acque tra Tolone (costa francese), Capo Falcone (Sardegna occidentale), Capo Ferro (Sardegna orientale) e Fosso Chiarone (Toscana). L'accordo verrà ratificato dal Governo Italiano nel 2001 con la L.391.

1999 - Progetto SOLMAR

Nel 1999 prende avvio il Progetto Solmar (Sound, Ocean and Living Marine Resources), la più grande ricerca sui Cetacei esistente al mondo, svolta dal Nato Undersea Research Centre in collaborazione con numerosi Istituti di varie Paesi. Il progetto, che prevede uno studio dettagliato dei cetacei e delle condizioni oceanografiche e biologiche dell'ecosistema pelagico nell'area del Santuario Pelagos, è previsto sino al 2008 ed utilizza tutte le più avanzate tecniche esistenti.


L'evidenza scientifica

Il tratto di mare interessato dal Santuario è una porzione del Mediterraneo estremamente ricca di vita pelagica, e senz'altro la più importante dell'intero bacino per via delle popolazioni di cetacei che ospita.
Dall'estate del 1988 l'Istituto Tethys inizia una serie di ricerche sui cetacei nei mari italiani, e in particolar modo nel bacino Corso-Liguro-Provenzale, da cui appare chiaramente, in termini di frequenza di avvistamento, la netta superiorità di quest'ultima regione sui restanti mari d'Italia. Nel 1992 viene effettuato un censimento sulla superficie del futuro Santuario da parte dell'Istituto Tethys, da Greenpeace e dall'Università di Barcellona, che consente la stima numerica delle stenelle (32.800 esemplari) e delle balenottere comuni (830 esemplari) presenti nella zona nel periodo estivo.


Dal "Progetto Pelagos" al Santuario

La proposta dell'istituzione di un regime di protezione per i cetacei nel bacino Corso-Liguro-Provenzale nasce con il nome di Progetto Pelagos e viene presentata a Milano il 23 marzo 1990 dall'Istituto Tethys all'Associazione per la Fondazione Europea Rotary per l'Ambiente, che ne ha finanziato lo studio preliminare.
Il Progetto Pelagos propone l'istituzione di una Riserva della Biosfera nel bacino Corso-Liguro-Provenzale, che avrebbe dovuto essere gestita da un'autorità internazionale creata da Francia, Italia e Monaco, e con sede nel Principato.
Il Progetto Pelagos viene presentato ufficialmente al Museo Oceanografico di Monaco il 2 marzo 1991, alla presenza del principe Ranieri.
Nel 1992 si verificano, sia in Italia che in Francia, le condizioni politiche ideali perché un'iniziativa come il Progetto Pelagos potesse destare interesse presso le rispettive Amministrazioni. Viene costituita una commissione di lavoro, composta da rappresentanti dei tre Stati e delle comunità locali, e con la partecipazione di esperti del mondo scientifico, giuridico e ambientalista. La commissione ha prodotto il testo della Dichiarazione Congiunta relativa all'Istituzione di un Santuario Mediterraneo per i Mammiferi Marini. Questa dichiarazione prevede l'istituzione del Santuario, la designazione di un'autorità competente a coordinarne la gestione, e l'adozione di misure appropriate (tra cui il divieto di catture deliberate e di turbative intenzionali per motivi di ricerca, l'uso di reti pelagiche derivanti, la lotta contro l'inquinamento, la regolamentazione ed eventualmente il divieto di competizioni off-shore, la regolamentazione delle attività di whale-watching, e infine l'incoraggiamento di programmi di ricerca e di campagne di sensibilizzazione del grande pubblico) per garantire ai mammiferi marini della regione e ai loro habitat uno stato di conservazione favorevole. Si arriva così alla firma della Dichiarazione, sottoscritta a Bruxelles il 22 marzo 1993 in concomitanza con un Consiglio Ambiente della Comunità Europea. Presenti il Ministro dell'Ambiente francese Ségolène Royal, il Ministro dell'Ambiente italiano Valdo Spini e il Ministro di Stato del Principato di Monaco.

Il 29 settembre 1998 il Santuario del Mar Ligure è più vicino alla sua realizzazione, grazie alla presa di posizione del Governo Italiano che si impegna ufficialmente a promuovere la causa del Santuario con i governi francese e monegasco. Nell’ottobre 1999 i Ministri dei tre stati si riuniranno a Roma per la firma definitiva che sancisce la nascita ufficiale del Santuario, la cui idea originaria fu proposta dall’Istituto Tethys 10 anni fa. "E’ con grande soddisfazione e orgoglio che diamo il benvenuto al neonato Santuario - dice Margherita Zanardelli, Presidente dell’Istituto Tethys - questo è un passo molto importante per la conservazione dell’ambiente marino mediterraneo. Siamo entusiasti nel vedere le nostre idee di anni fa diventare una realtà; grazie al supporto che organizzazioni governative e non-governative hanno dato alla nostra proposta un nuovo capitolo si sta aprendo per i cetacei del Mediterraneo. Per la prima volta in Europa tre nazioni mediterranee hanno unito le loro forze per creare un’area protetta che in gran parte si trova in acque internazionali; quello che speriamo è che questo rappresenti un modello da imitare in altre zone del bacino del Mare Nostrum.


La ricerca scientifica nel Santuario


Dal 1988 l’Istituto Tethys conduce ricerche scientifiche nell’area del Santuario; tali ricerche possono essere così sintetizzate:
Ecologia e marcaggio con radiotrasmittente di balenottera comune, Balaenoptera physalus, in Mar Ligure (in collaborazione con Woods Hole Oceanographic Institution). 1988.
Ecologia dei cetacei presenti nel bacino Corso-Liguro-Provenzale (Mar Ligure, Mare di Corsica): distribuzione, abbondanza relativa e scelta dell’habitat. Dal 1990 ad oggi.
Ecologia della balenottera comune in Mediterraneo; foto-identificazione, analisi genetica e tossicologica. 1990- ad oggi.
Studio delle modificazioni comportamentali mediante tracking passivo indotte da imbarcazioni nella balenottera comune. Dal 1993 ad oggi.
Studio delle capacità di immersione e del comportamento alimentare della balenottera comune mediate l’applicazione di Velocity-Time-Depth-Recorder. Dal 1998 ad oggi.
Distribuzione e abbondanza di balenottera comune e capodoglio, Physeter catodon, nel Mediterraneo centrale (in collaborazione con la Marina Militare Italiana). 1993-94.
Distribuzione, abbondanza relativa e modelli comportamentali della stenella striata, Stenella coeruleolba, in Mar Ligure occidentale, rilevate mediante survey acustico (in collaborazione con l’International Fund for Animal Welfare, IFAW). 1994-1996.
Ecologia e comportamento del grampo, Grampus griseus e degli odontoceti, lungo la scarpata continentale nel bacino Corso-Liguro-Provenzale. Dal 1990 ad oggi.

Arion



L'obiettivo principale del progetto è il miglioramento dello stato di conservazione del delfino tursiope (Tursiops Truncatus), essendo questa la specie costiera tra cetacei del Mediterraneo più esposta alle minacce causate dall'attività umana e dallo sfruttamento delle risorse. Il Consorzio Liguria Via Mare è l'unica compagnia di whale watching in Italia ad essere partner sostenitore del progetto.

Il progetto Arion propone la realizzazione di un sistema di prevenzione di interferenze in grado di rilevare e monitorare i delfini, di identificare le minacce e di prevenire le collisioni e altri rischi tramite la diffusione di messaggi di avvertimento presenza in tempo reale a tutte le categorie interessate (turisti, pescatori professionisti e sportivi, Area Marina Protetta). Il protocollo di comportamento per ridurre i rischi per la specie è stato sviluppato e concordato con i soggetti coinvolti, in collaborazione con la sezione locale della Guardia Costiera.

L'area selezionata per la dimostrazione del sistema può essere considerata come un "Case Study", in quanto vi si trova una popolazione residente di tursiopi, frazione importante della popolazione nord-occidentale del Mediterraneo, e la maggior parte delle attività antropiche di cui sopra sono presenti nella zona.

Il progetto intende dimostrare l'efficacia dello strumento proposto per la riduzione delle minacce ed il miglioramento della conservazione, per appurare la possibilità di essere ripetuto e portato avanti con facilità in altre aree del Mediterraneo.

Gli obiettivi specifici sono quelli di evitare il declino del numero di individui, riducendo le minacce e monitorando l'uso dell'habitat da parte dei delfini e la loro abbondanza, di minimizzare i rischi agendo tempestivamente ogni qualvolta la presenza di delfini viene rilevata nei pressi di una attività antropica in corso, 24 ore su 24 per tutto l'anno, e di fornire tutta una serie di informazioni circa la presenza e il comportamento della specie nella zona, nonché delle attività antropiche concorrenti.

Il sito del progetto Arion è www.arionlife.eu


Delfini Metropolitani



Il progetto nasce nel 2001 con l’obiettivo principale di valutare la presenza e le abitudini dei Cetacei lungo le acque della Liguria. Particolare interesse è rivolto al tursiope (Tursiops Truncatus), un delfino dalle abitudini prevalentemente costiere e dunque più soggetto all’impatto delle attività dell’uomo.

Le ricerche vengono condotte solitamente a bordo di gommoni e l'area di studio è costituita dalle acque costiere comprese tra Genova e La Spezia. I dati raccolti durante le uscite del Consorzio Liguria Via Mare, prima compagnia di whale watching in Italia ad aver aderito, sin dal 2001, allo studio Delfini Metropolitani, vengono inseriti nel database del progetto.

Lo studio procede attraverso la raccolta di immagini fotografiche che permettono ai ricercatori di identificare gli animali avvistati (foto-identificazione). Tale metodologia permette di stimare l’abbondanza delle popolazioni, seguire gli spostamenti degli individui e valutare la loro fedeltà all’area di studio. I dati vengono inoltre periodicamente confrontati con quelli raccolti da altri gruppi di studio che operano in regioni limitrofe, partner scientifici del progetto Delfini Metropolitani. L’aumento delle conoscenze sulla biologia delle specie costiere e la valutazione dell’interazione con le attività umane, come la pesca ed il traffico marittimo, potranno fornire informazioni essenziali per lo sviluppo di programmi di conservazione e gestione dell’ambiente marino costiero.

Il sito del progetto Delfini Metropolitani è www.delfinimetropolitani.it
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